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Cessione del quinto dello stipendio, la guida step by step per ottenere questo prestito

Prima di richiedere la cessione del quinto dello stipendio è bene informarsi su quali documenti sono necessari, avere un’idea di quanto di andrà a pagare per quanto riguarda la rata e le tempistiche di erogazione della cessione del quinto.

Non sai di cosa stiamo parlando? Benissimo, allora faremo anche un piccolo paragrafo introduttivo proprio per comprendere al meglio questa importante opportunità di finanziamento che puoi avere.

Che cos’è la cessione del quinto

La cessione del quinto è una formula di prestito in cui il saldo della rata corrisponde al 20% del tuo stipendio. In realtà, pur non stando qui ovviamente a tediarti con i calcoli matematici per darti l’esatto importo (perché nel conteggio finale contano anche la tredicesima e l’eventuale quattordicesima), il quinto dello stipendio è un arrotondamento anche se grosso modo siamo su quella cifra.

La cessione del quinto è una formula che avvantaggia un po’ tutti: per l’ente creditore che avrà la certezza matematica che la rata verrà saldata perché è a monte, quindi direttamente in busta paga, che tu paghi il debito. Per il lavoratore che non avrà altri pensieri poiché potrà basarsi direttamente sullo stipendio decurtato, appunto, dell’20%.

Non tutti, però, possono richiederlo ma ci sono dei requisiti, anche abbastanza stringenti.

Chi può richiederlo

Il primo requisito per richiedere la cessione del quinto è avere una busta paga. Quindi, sono esenti da un lato i liberi professionisti e, dall’altro, anche i disoccupati. E i lavoratori precari? Nemmeno loro possono accedere.

Il secondo requisito è, infatti, avere un contratto a tempo indeterminato. Ciò, quindi, taglia fuori tutti quei lavoratori che hanno un contratto a termine e, quindi, nel caso, si vedrebbero tranquillamente rifiutare la loro richiesta.

Ma, a ciò, va aggiungersi un terzo requisito, ancora più stringente: il contratto di lavoro a tempo indeterminato deve essere presso la Pubblica Amministrazione. Il motivo? Lo abbiamo con la pandemia. Anche se hai un contratto di lavoro vecchio stampo presso una multinazionale (quindi con tutti i diritti annessi), puoi rischiare da un momento all’altro di perdere il posto di lavoro.

E, magari, andare in cassa integrazione, entrando nel vortice della burocrazia che non ti permette più di avere un futuro, se non roseo, quantomeno sereno. Con la cassa Integrazione che non arriva, infatti, puoi avere delle difficoltà nelle spese ordinarie, figuriamoci in quelle straordinarie.

Invece, il contratto a tempo indeterminato presso la Pubblica Amministrazione è ‘fisso’. È il classico lavoro dove praticamente nessuno ti potrà cacciare, a meno che tu non faccia qualcosa di grave. A fine mese il tuo stipendio lo hai comunque, e questa è una grossa garanzia per le banche che, quindi, sono ben propensi a offrire la cessione del quinto a questa tipologia di lavoratori.

Quali documenti bisogna consegnare

Sei un lavoratore dipendente della Pubblica Amministrazione? Allora puoi leggere questo paragrafo, che riguarda praticamente i documenti da consegnare. Ovviamente, non può mancare la carta di identità regolarmente in corso, allegando al tutto ovviamente anche il codice fiscale.

A parte ciò, dovrai ovviamente portare con te almeno due buste paga degli ultimi due mesi dal momento della richiesta di prestito e il contratto di lavoro che hai stipulato presso la pubblica amministrazione.

Senza dimenticare che da un lato tu dovrai firmare la delega al datore di lavoro che dovrà decurtarti il 20% dello stipendio e la banca farà la dovuta richiesta al datore di lavoro.

Leggermente diverso il discorso se sei un pensionato. Fermo restando che c’è un limite d’età – di solito massimo 75 anni – al posto della busta paga dovrai portare il cedolino della pensione.

Sì, perché anche la pensione rientra tra quei redditi ‘fissi’ ogni mese che sono compresi nella cessione del quinto.

Un’opportunità, per chi può, assolutamente da non perdere. Anche perché i tassi di interesse sono nettamente più bassi rispetto a quelli delle altre forme di finanziamento. Perché perdere l’occasione?